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lunedì 27 febbraio 2017

Zora - Scream Your Hate

#PER CHI AMA: Brutal Death, Cannibal Corpse, Suffocation
Zora è il loro nome e da Vibo Valentia lanciano il loro urlo di totale disprezzo nei confronti di tutti quegli atteggiamenti e di tutte quelle persone che imbastardiscono giorno dopo giorno ogni sfera e aspetto della vita e della razza umana. Questa è la citazione presente in allegato al full length 'Scream Your Hate' uscito lo scorso autunno. I presupposti sembrano buonissimi, visto che la band calabrese, dedita ad un brutal death di stampo americano, è ormai in giro dal 2003, peraltro con un discreto numero di produzioni. Al primo ascolto sono però rimasto ammutolito, e sfortunatamente in negativo. La registrazione infatti è di scarsa qualità, o meglio non è una registrazione da giorni nostri; una cosa del genere l'avrei accettata forse nei primi anni 2000, non certo adesso. La batteria è fuori tempo in quasi tutti i blast beat; nei momenti di maggior impeto poi (e ce ne sono parecchi), non si capisce cosa stia combinando da quanto la registrazione sia ovattata. Uno o due riff cantilenanti monocordi per ogni canzone, rappresentano la proposta degli Zora con un sound che satura le orecchie di chi ascolta già dopo il primo minuto. La struttura dei brani suona un po' troppo banale, con un basso inesistente e un growl, che di primo acchito può ingannare sulla potenza del cantante, ma dopo poco si intuisce che questa performance la si può esercitare solo in fase di registrazione. Il punto più basso di tutto l'album si tocca nell'intro di "Refuse", con uno sketch preso da "Azione Mutante", film spagnolo del 1993, dove uno pseudo dittatore vaneggiava frasi tragicomiche. Dopo aver sentito quest'ultima perla, unita al flyer di accompagnamento e a quello che i nostri propongono, mi son detto: "questi vogliono essere come i Brujeria, ma non ne hanno azzeccata una". Forse il mio giudizio su quest'album sarà un po' troppo duro, qualche idea c'è, unita ad alcuni buoni riffs di matrice nineties, ma vista l'esperienza della band, francamente non è accettabile che si sia arrivati a tali livelli. Bocciati. (Zekimmortal)

giovedì 10 febbraio 2011

Zora - Gore


Mamma mia che mazzata nei denti mi si prospetterà nell’ascoltare questo disco. Lo si evince immediatamente dall’attacco dell’iniziale “Hipocrisy”, che apre questo selvaggio lavoro dei calabresi Zora (che vantano tra le proprie fila anche 2 elementi dei conterranei Glacial Fear), album di debutto dopo due Ep di pregevole fattura per gli amanti di questa musica. Il genere proposto, come avrete intuito è un seminale brutal death senza alcun compromesso. Riffs violentissimi e acuminati, vocals che sembrano uscire dallo scarico del lavandino, ritmiche schizofreniche e un assalto sonoro degno delle migliori band americane. Ipertecnici, incazzati fino alla morte, brutali e talvolta geniali per alcune loro intuizioni, questi sono gli Zora, che poggiando il proprio sound sugli insegnamenti della scuola statunitense, sfoderano una prova di carattere, andando a rompere gli schemi preconfezionati, con la loro lucida follia. Ascoltate “Kill Who Kill You” per capire di cosa è capace questo trio di Vibo Valentia, che non si limita nel ripetere pedissequamente gli insegnamenti dei maestri d’oltreoceano, ma rileggono il tutto in una chiave strettamente personale. C’è sicuramente la necessità di lavorare ancora molto, inseguire giorno dopo giorno i propri obiettivi personali per raggiungere i traguardi desiderati ma siamo comunque sulla buona strada… Pazzi! (Francesco Scarci)

(Self)
Voto: 65