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sabato 29 febbraio 2020

Theatres des Vampires - Suicide Vampire

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Gothic, Tristania
La seria caparbietà che ha sempre contraddistinto i Theatres des Vampires, accompagnata dalla ricerca di una crescita costante, face compiere alla formazione italiana un altro passo avanti nella direzione artistica che fu intrapresa all'epoca di 'Bloody Lunatic Asylum'. Ad un primo ascolto 'Suicide Vampire' rivelò immediatamente gli intenti perseguiti dai nostri vampiri, che decisero con questo lavoro di non discostarsi di molto dal suono del precedente album cercando invece di focalizzarsi sul miglioramento degli elementi che hanno reso la loro musica così particolare ed inconfondibile agli occhi del pubblico. Il gothic metal suonato dai Theatres des Vampires rimane in questo album quindi caratterizzato da strutture poco dissimili dalle passate composizioni, ma viene arricchito e valorizzato da partiture sinfoniche maggiormente articolate e cori polifonici più complessi ed austeri, che in questa occasione sono stati arrangiati e condotti dai membri del coro dell'Accademia di Santa Cecilia (Roma). L'album non ricerca nell'innovazione la propria "carta vincente" ma sembra voler giocare tutto sulla melodia orecchiabile e la varietà dei brani, passando da momenti pomposi, come "La Danse Macabre du Vampire" o "Tenebra Dentro", ad altri dalla vena più malinconica, come la titletrack, dove spiccano le linee di violino di Elvin Dimithri (primo violinista dell’orchestra Filarmonica di Tirana). Le tastiere di Necros rivestono ancora un ruolo di primaria importanza nella musica dei Theatres des Vampires, mentre viene relegato in secondo piano il lavoro delle chitarre, delle quali ho avvertito un po' la mancanza; forse una diversa scelta dei suoni sarebbe riuscita a dare maggior risalto alle sei corde e a rendere ancor più magniloquente e d'effetto il risultato finale dell'opera. Nel complesso 'Suicide Vampire' è un album comunque piacevole e riuscito, che mi sento di consigliare a chi apprezza la sontuosità gotica di gruppi come Tristania e The Sins of thy Beloved. (Roberto Alba)

venerdì 20 gennaio 2017

Theatres des Vampires - Bloody Lunatic Asylum

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Gothic Metal
Devo ammetterlo, non sono mai andato pazzo per la musica dei Theatres Des Vampires, una formazione che calca la scena metal da oltre vent'anni ma che prima d'ora non si era resa protagonista di lavori esaltanti; i primi due album infatti ('Vampyrisme...' del '96 e 'The Vampire Chronicle' del '99), pur essendo ben suonati e supportati da un discreto livello compositivo, mancavano, a mio avviso, di quella brillantezza che li facesse emergere dalla mischia, brillantezza che però è magnificamente espressa nel loro terzo album, 'Bloody Lunatic Asylum'! A risollevare le sorti dei Theatres des Vampires è proprio questo disco, prodotto da Tim Fraser (già produttore di Christian Death e Anathema) e pubblicato dalla Blackend, uno staff molto professionale che ha sicuramente aiutato la band a compiere il salto di qualità! Non fatevi ingannare però: a fare grande 'Bloody Lunatic Asylum' non è solo un produttore d'eccezione o una casa discografica potente, ciò che lo rende speciale è il valore degli undici brani in esso contenuti, tutti molto coinvolgenti e ricchi di nuove idee! Lord Vampyr e soci dimostrano di aver raggiunto un'invidiabile maturità compositiva e questa volta ci consegnano tra le mani un prodotto competitivo, un disco di sanguinario e dannato gothic metal, intriso di pazzia e perdizione, elementi che ricordano il famoso 'The Principle Of Evil Made Flesh' dei Cradle Of Filth, formazione alla quale la band italiana si avvicina, non tanto per lo stile, quanto per le atmosfere morbose e vampiriche che riesce a ricreare. Alle classiche black screams viene alternata una voce pulita che conferisce al lavoro un tocco di suggestiva teatralità mentre le tastiere di Necros giocano un ruolo dominante e si fondono a degli indovinatissimi cori polifonici (bellissima "Lilith's Child"!!). Frequenti sono anche le parti recitate da sensuali voce femminili, presenti anche nei cori e nell'evocativa chiusura affidata a "Les Litanies De Satan", song basata su Moonlight Sonata di Ludwig Van Beethoven. In definitiva, 'Bloody Lunatic Asylum' è un disco geniale ed ispirato che segna l'affermarsi sulla lunga distanza di una band che non ha mai mollato. (Roberto Alba)