Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta The Foetal Mind. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta The Foetal Mind. Mostra tutti i post

domenica 8 aprile 2012

The Foetal Mind - The Grand Contraction

#PER CHI AMA: Black, Post Rock, Shoegaze
Un peccato! Eh già, davvero un peccato che questo lavoro sia quasi completamente strumentale (solo “Big Crunch” è infatti cantata o meglio urlata), perché altrimenti a “The Grand Contraction” avrei riservato sorte migliore, in termini di voto ovviamente. “The Grand Contraction” rappresenta il secondo “figlio” per il duo francese, che dopo l’esordio del 2009, “Suprême Cheminement”, pensa bene (a questo punto oserei dire, male) di rilasciare questo lavoro: a parte la solita inutile intro, l’album attacca appunto con “Big Crunch”, song che mette subito in mostra la marcata vena malinconica del duo, guidato da Lord Trowe e Lord Vaahl. La produzione targata The Foetal Mind è in linea con quelle dell’attenta etichetta canadese Hypnotic Dirge Records, ponendo l’emozionalità ed il pathos, al centro della proposta del combo transalpino. E cosi, ecco i nostri sciorinare, con una certa freschezza, le fluide song che si dipanano con un sound all’insegna dell’inquietudine nell’arco dell’ascolto, attraverso musiche contraddistinde da melodie soft e al contempo toni grevi, che rischiano talvolta di sfociare nel doom o addirittura nel drone. Non solo, perché l’essenza strumentale delle composizioni, porta più di una volta ad associare il sound dei nostri, ad un certo post rock, seppur il riffing di chitarra abbia comunque le classiche venature del black metal atmosferico, come avviene ad esempio nella meravigliosa “Silence”, dove la chitarra offre affreschi aranciati tipici del periodo autunnale o nella più corrosiva “Espirit Nosible”. La componente depressive si sente decisamente forte anche in altre song, dove intermezzi acustici trovano ampio spazio (la title track ad esempio o la cupa “Instrumental”) e questo non fa altro che aumentare il mio rammarico nei confronti di un lavoro che se avesse goduto anche della performance di un bravo vocalist, e di qualche atmosfera in più di tipo shoegaze, avrebbe sicuramente dato il filo da torcere agli Alcest o ai Les Discrets, e certamente avrebbe meritato molto di più la mia attenzione. Da rivedere anche la produzione del disco, che presenta le tracce con volumi di registrazione impostati su differenti livelli. Un peccato si, un vero peccato perché i The Foetal Mind hanno decisamente la caratura tecnica e stilistica per fare sfracelli. Il mio consiglio è quindi di guardarsi attorno e cercare un vocalist con le palle! (Francesco Scarci)