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martedì 25 maggio 2021

Regnvm Animale - Ignis Sacer

#PER CHI AMA: Black/Crust
Gli svedesi Regnvm Animale non è la prima volta che li incontriamo qui all'interno del Pozzo. Ve ne abbiamo parlato in occasione del loro debut 'Et Sic in Infinitum', poi in compagnia degli islandesi Norn nello split 'Brinna / Brenna' e ora in questo nuovo EP intitolato 'Ignis Sacer' e contenente cinque nuovi pezzi. La nuova proposta della band di Stoccolma si snoda dall'opener "Att Leva Utan Självaktning", un pezzo che in realtà non è altro che uno spezzone del film "Passione" di Ingmar Bergman, fino alla conclusiva "Suveränitetserosion". In mezzo, tanti spunti più o meno interessanti, dal folk metal di "Interregnum" che riprende se volete quanto fatto nel precedente split con "Våga Se Mig I Ögonen", e un sound all'insegna di parti acustiche e vocals graffianti. Si passa poi alla più cupa title track, con sonorità a cavallo tra hardcore, doom e crust, il tutto proposto in chiave atmosferica. Mi rendo conto che sia difficile comprenderlo ma voi dategli un ascolto e capirete meglio queste mie parole. Come al solito, mi preme sottolineare che l'ensemble scandinavo non stia inventando nulla di nuovo e originale, ma è comunque qualcosa che si lascia piacevolmente ascoltare tra ottime rabbiose accelerazioni e rallentamenti criptici dove a palesarsi positivamente è il lavoro in sottofondo del basso. "Missväxt" mi sembra un pezzo decisamente più dinamico tra black melodico, punk e crust, con buone linee di chitarra (soprattutto a livello di una specie di assolo), un basso perennemente pulsante dietro le quinte e le harsh vocals del frontman sostenute da un drumming costantemente incessante nel suo martellare furibondo. In chiusura, la già citata "Suveränitetserosion", un pezzo più meditabondo nel suo primo giro d'orologio, prima che esploda in raffiche di mitragliatrice ritmica nel resto del brano, gigioneggiando ancora tra black e crust-punk. Insomma, la degna conclusione per i Regnvm Animale e il loro nuovo 'Ignis Sacer'. (Francesco Scarci)

lunedì 29 gennaio 2018

Regnvm Animale/Norn - Brinna/Brenna

#PER CHI AMA: Black/Crust Punk
Ho notato che gli split album nel mondo crust sono merce assai frequenti. Non mi meraviglia pertanto questa nuova release, targata Deutsche Bulvan Bolag, condivisa tra gli svedesi Regnvm Animale (che abbiamo avuto modo di conoscere nel Pozzo con il loro debut 'Et Sic in Infinitum') e gli islandesi, a me sconosciuti, Norn. Il genere proposto l'ho già anticipato: un crust miscelato al black metal. Cinque tracce a disposizione di ogni band per far capire chi è la più cattiva nella loro personale proposizione di 'Brinna' (degli svedesi) e 'Brenna' (degli islandesi), con quest'ultimo che è dedicato all'Universo 25 (che suppongo si rifaccia all'esperimento della fogna del comportamento, condotto nel 1962 negli Stati Uniti). Si parte con i Regnvum Animale e l'intro quasi country (credo sia un banjo quello che risuona nel mio stereo) di "Förhoppning". Nella seconda "Människan är Människans Varg", i nostri propongono la loro personale forma di crust melodico ed atmosferico, quasi fischiettabile (non me ne vogliano, ma io lo trovo un complimento) perchè la melodia mi si stampa nella testa e non riesco a levarmela di dosso. Ancora meglio la successiva "Våga se mig i ögonen", in cui le vocals disperate del frontman Jens si schiantano su di una ritmica sconnessa, quasi folklorica a metà brano, ma assai intrigante nella sua componente melodica e nei suoi strappi più estremi. La title track corre che è un piacere in una violenta miscela crust punk con la melodia di fondo in tremolo picking, che ha sempre forti richiami volti alla tradizione folk scandinava, con la stridula componente vocale che fa il suo sporco mestiere. Un pianoforte, si avete letto bene, apre a braccetto con delle spoken words, "I Doden", una traccia che va a pescare direttamente nel dark di primi anni '80 (penso ai The Cure di "A Forest"), grazie ad una voce pulita e darkeggiante. Bravi. Mi muovo sui Norn e qui il sound sembra apparentemente inasprirsi con una proposta che viaggia sui binari del punk black. "Hvitar Kjùkur" mette in mostra la propria versione di tremolo picking con un riffing e una melodia che scomodano un paragone inatteso con gli In the Woods del primissimo demo 'Isle of Men'. La voce è pulita, ma urlata, le chitarre belle impastate come da tradizione, alla fine per quanto lineare ed elementare possa essere la proposta della band di Reykjavík, mi convince. La sezione punk corre veloce anche nella successiva "Þúsund Rauð Ljós", fatta di ritmiche serrate oltremodo lineari, una sorta di Sex Pistols riletti in chiave crust. Il tremolo picking continua a fare il suo dovere nella più incasinata delle tracce, "Af Svörtum Álfum og Öpum Þeirra", per lo meno quella dalla chiusura più indecifrabile. Ancor più complicato poi, il finale affidato alla chitarra acustica di "Ábreiða" in una song che sembra derivare dalla tradizione folk nordica che spiazza non poco. Alla fine 'Brinna/Brenna' è uno split album ben riuscito che conferma quanto di buono avevamo già detto per i Regnvm Animale e che nel frattempo ci fa conoscere anche la musica dei Norn, orfani purtroppo da poco del bassista Vltimvs Diabolvs, deceduto a novembre del 2017. Due band decisamente da approfondire. (Francesco Scarci)

lunedì 30 novembre 2015

Regnvm Animale - Et Sic in Infinitum

#PER CHI AMA: Post Black/Punk, Krallice, Radioskugga, Anti Cimex, Agalloch
Prodotto curioso e ricco di variazioni stilistiche quello degli svedesi Regnvm Animale, che con 'Et Sic in Infinitum' arrivano al debutto sulla lunga distanza. Dopo lo scoglio iniziale rappresentato dalla terribilmente old school “Maya”, già dal primo ascolto si nota il sottobosco sonoro richiamante in ampia forma crust in stile anglo-svedese miscelato al black metal. L'ascolto di tracce come “Från Bördig Jord Till Salthed” e “Osäkerhetsprincipen” evoca atmosfere epiche volte ai radiosi anni '90 scandinavi, mentre altre come “Ars Moriendi” e “Förfallet” tendono più verso recenti sonorità americane dal piglio atmosferico e melodico. Menzione particolare necessitano le ultime due tracce “Inåt” e “Grund” che vedo un po' come due bonus track, isolate dal resto dell'opera. L'approccio può certamente ricondursi all'intrinseca malinconia e rassegnazione sprigionata da alcune parti precedenti nell'opera, ma queste la rielaborano con uno stile completamente differente, la prima tendente al post-punk con voce pulita e ritmi ipnotici, la seconda al folk con tanto di banjo e chitarra acustica. Tutte le liriche sono in svedese e le tre voci, grazie ai loro differenti approcci canori, regalano dinamismo durante lo scorrere della musica, sebbene le composizioni siano alquanto semplici. La produzione è limpida e basilare, rende i suoni puliti e brillanti anche nei momenti più oscuri e truci del disco, facendo risaltare le parti acustiche e melodiche. Alla fine, il risultato di questa seconda uscita dei Regnvm Animale, è un'opera dalle molteplici sfumature, con ancora qualche incongruenza nella visione d'insieme per quanto riguardo lo stile principale da adottare, in quanto capace di attirare maggiormente i fan di derivazione del black metal moderno piuttosto che quelli del crust. Comunque interessanti. (Kent)

(Self - 2015)
Voto: 70