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mercoledì 1 luglio 2020

Psycroptic - Symbols of Failure

BACK IN TIME:

#PER CHI AMA: Techno Death, Cryptopsy, Neuraxis
Li avevamo già incontrati diversi anni fa in occaione della recensione di 'Ob(Servant)', ripeschiamo dalla discografia di questa band della Tasmania gli Psycroptic e il loro 'Symbols of Failure', e un techno brutal death sulla scia di act ben più illustri quali Cephalic Carnage o Nile, solo per citarne alcuni. Questo è il terzo disco della band di Hobarth, e come per i precedenti (ma anche per i successivi quattro) la proposta dei diavoli è una sonora mazzata negli stinchi di noi poveri umani. Velocità prossime a quelle della luce, cambi di tempo repentini, schizoidi e talvolta fin troppo articolati, blast beat a tutto spiano, grida malate contrapposte a gorgheggi da orco cattivo, contraddistinguono infatti un lavoro certo non cosi facile da digerire. Scarsa digeribilità certamente dovuta all’eccessivo incaponirsi da parte della band nel mostrare il loro lato più tecnico, con dei giri al limite dell’umano che alla fine rasentano la noia. Il disco rischia cosi di sembrare troppo freddo e poco incisivo, un esercizio di pura tecnica strumentale (mostruosa comunque la prova di ogni singolo musicista) fine a se stessa. A differenza delle band sopraccitate mancano infatti, quegli spunti d’insana follia che possono rendere il lavoro meno monolitico. Eccellente la produzione con un sound pulito e potente a corredare 40 minuti di musica spasmodica, efferata, brutale e convulsa, che nuocerà di certo le vostre orecchie e per cui vi invito a fare molta attenzione. (Francesco Scarci)

(Neurotic Records - 2006)
Voto: 64

http://www.psycroptic.com/

domenica 8 gennaio 2012

Psycroptic - Ob(Servant)

#PER CHI AMA: Death/Mathcore, Heaven Shall Burn, Cryptopsy
Feroci! Questo è l’aggettivo che si può attribuire al quartetto australiano che con questo “Ob(Servant)” giunge al traguardo del quarto lavoro. Fondati nel 1999 dai fratelli Haley, con il nome di Disseminate, la band approda meritatamente alla Nuclear Blast, rilasciando questo energico cd, capace di miscelare sonorità brutal death a malsane influenze metalcore. Il risultato non è proprio originalissimo, visti i tempi che corrono, però si lascia ascoltare anche perché dal muro sonoro eretto dal combo, si riescono a scorgere influenze ben più intriganti, come quelle di The Dillinger Escape Plan o Meshuggah. Sappiate che la furia qui ha trovato casa, con ritmiche sempre estremamente tirate, che si inframmezzano a debordate psicotiche di scuola Dillinger e mathcore in generale. Violenti mitragliate attaccano l’ascoltatore da più parti, costringendolo all’angolo, finendo per metterlo Ko con cupi e dilatati rallentamenti degni della scuola Meshuggah. La band è sicuramente mostruosa dal profilo tecnico, peccato che la batteria suoni in modo un po’ troppo artificiale; rabbiose growling vocals (ma anche spietati screaming) si intrecciano poi a schizoidi e ultraveloci riffs di chitarra e assoli taglienti come rasoi. Credo che il cd pecchi però alla fine, non tanto per il genere proposto, ma per una quasi ossessiva ricerca di suoni articolati al limite del virtuoso che con questo genere magari hanno ben poco ha che fare: le vorticose scale di chitarra hanno infatti il solo effetto di ubriacare l’ascoltatore e niente più. “Ob(Servant)” avrebbe tanto da offrire, forse troppo, ma gli spunti talvolta scadono in eccessive ricerche di tecnicismi fini a se stessi. Selvaggi! (Francesco Scarci)

(Nuclear Blast)
Voto: 70