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domenica 12 gennaio 2014

Poema Arcanus - Transient Chronicles

#PER CHI AMA: Death Doom Dark, My Dying Bride, Type o Negative
I cileni Poema Arcanus sono dei veterani del death doom e questo 'Transient Chronicles' rappresenta ormai il quinto album per la band sudamericana, che seguo sin dai loro esordi, che risalgono addirittura al 1992. Dopo tanto peregrinare tra un'etichetta e l'altra, i nostri (spero) posssano aver trovato una certa stabilità con la regina delle label dedite a questo genere, la Solitude Production, che ha il merito di ristampare un lavoro originariamente uscito nel 2012. Forti di una distribuzione mondiale, speriamo che i nostri possano godere anche di un palcoscenico più ampio per farsi conoscere. La proposta del quartetto di Santiago non si scosta così palesemente dal passato, continuando a tenere nel proprio mirino i soliti nomi, i primi My Dying Bride e i Novembers Doom, su tutti. La voce è cavernosa (ma spesso anche pulita) sin dall'iniziale "Us, Those Half Dead", con un rifferama non troppo monolitico; mi sembra di aver percepito infatti un desiderio recondito di provare ad uscire dagli schemi di un genere che, giorno dopo giorno, si sta attorcigliando su se stesso, causando una sua progressiva e irreversibile involuzione. La seconda "Stream Of Debris" è melodica e il suo lento ed epico incedere strizza l'occhiolino anche ai Candlemass. Tuttavia anche quando la voce di Claudio prevale nella sua veste più brutale, la musica dei Poema Arcanus, non sembra essere cosi granitica come in passato, preferendo una serie di suoni che si muovono nell'ombra; provate voi ad immaginare una danza di una debole fiammella dietro ad un paralume e avrete una minima idea della linea sonora dei Poema Arcanus. Vi dirò che la cosa non mi dispiace, perchè, seppur il sound mantenga ancora delle ingenue e talvolta scontate linee di chitarra, il suo ascolto rischia talvolta di rendere 'Transient Chronicles' un più che valido lavoro; se poi considerate che in certi frangenti la musica ha rievocato nella mia mente, udite udite, i Type o Negative, potrete certamente capire la mia positività. Belle le melodie di "Fugitive" o l'ispirata tribalità di "Inquilinos", song che rischiano di diventare noiose esclusivamente quando l'act sudamericano prova a pestare maggiormente sul pedale dell'acceleratore, nel tentativo di aumentare la pesantezza della loro proposta. Non so se i Poema Arcanus abbiano trovato una nuova formula, fatto sta che 'Transient Chronicles', pur non inventando nulla di nuovo, ha suonato per un po' (e con piacere) nel mio hi-fi, segno del tentativo forte dei nostri di tirarsi fuori dalle sabbie mobili putrescenti del death doom. Un piccolo ma apprezzabile passo in avanti. (Francesco Scarci)

(Solitude Productions - 2013)
Voto: 65

https://www.facebook.com/PoemaArcanvs