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mercoledì 22 gennaio 2014

Oiseaux-Tempête - S/t

#PER CHI AMA: Experimental, Post-Rock strumentale, Ambient
Avevo già avuto modo di entusiasmarmi su queste pagine (virtuali) per l’esordio dei transalpini Les Reveil Des Tropiques, e non appena ho appreso di questo progetto, che vede Frédéric D. Oberland e Stéphane Pigneul – rispettivamente chitarra e basso dei LRDT - collaborare col batterista Ben McConnell, mi ci sono buttato a capofitto, devo dire con aspettative molto alte. E dico subito che le aspettative non sono state affatto tradite, tutt’altro. Da quanto si apprende dalle note biografiche, i tre hanno collaborato con la fotografa e filmaker Stephane C. autrice di fotografie e video che sono stati proiettati in studio durante le registrazioni del disco e in reazione ai quali è nata la musica. Il risultato è un imprevedibile e spiazzante monolite (per un’ora e un quarto di musica) oscuro, in cui flussi post-rock convivono con oasi ambient, field recordings e sfuriate rumoriste in grado di catturare immediatamente l’ascoltatore e proiettarlo in un altro tempo e spazio. Arrivati al termine di “Opening Theme” si è già completamente avvinti e catturati da un suono che sembra quello di un temporale che si avvicina da lontano, esplode e improvvisamente cessa, lasciando tutto nuovo, tutto più pulito. La sensazione che si ricava dall’ascolto è che ognuno dei tre musicisti abbia contribuito alla creazione di quello che stava avvenendo nel momento stesso in cui tutto stava nascendo, plasmando letteralmente una materia che sotto le loro mani diveniva solida, plastica. Le chitarre, di quando in quando liriche e pulite oppure usate per erigere un muro invalicabile (“Call John Carcone"), il basso rotondo, le percussioni potenti e allo stesso modo di stampo free, tutto sembra aver concorso in egual misura alla tempesta perfetta. Il centro focale del lavoro è "Ouroboros": 18 minuti drammatici, solenni, scurissimi; una trama quasi scarnificata per la prima metà, che si fa poi minacciosa nella seconda parte. Il centro di un buco nero che tutto inghiotte. Ma tutto qui è degno di nota, da “Buy Gold – Beat Song”, pulsante di suggestioni wave, al lento incedere cinematico di “La Traversée” e “La Nuage Noir”, che ricordano una versione più rarefatta, ma non meno inquieta dei Dirty Three, fino alle percussioni free di “Kyrie Eleison” E così si giunge al termine, dopo i 12 minuti della spettrale litania ambient “L’ile”, a volerne ancora, mai sazi, di questa energia scura, potente, vitale. Nel caso non si fosse capito, una delle cose migliori uscite nel 2013, senza dubbio alcuno. (Mauro Catena)

(Sub Rosa - 2013)
Voto: 85

http://www.oiseaux-tempete.com/