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mercoledì 8 agosto 2012

King of Coma - King of Coma

#PER CHI AMA: Noise, Industrial
Di questo one-man-band si conosce gran poco: dal sito della sua etichetta discografica, emerge che è tedesco e la sua peculiarità sta nel fatto di essere un “noise mongering one man band” ; in italiano lo si può definire uno “smanettone di rumori”, anche perché tutti i brani sono sì strumentali, ma con un’accozzaglia di rumori messi assieme, senza un filo logico. Sempre dal sito, possiamo leggere che si tratta di un album di 21 minuti, composto da 7 tracce di durata varia (si va dai 0,31 minuti della traccia più breve ai 4,21 minuti della più lunga) che assomiglia più ad un giro in ottovolante sotto acido: non c’è definizione migliore, in quanto è totalmente incomprensibile e psicotico. Ma non il psicotico violento, bensì un psicotico introverso, dedito più al trip individuale. Una delle cose curiose rispetto a questo primo lavoro di Michael Van Gore, è che le tracce non hanno titolo: semplicemente si susseguono una dopo l’altra, caratterizzate da ogni tipo di rumore (da suoni metallici, come se stesse battendo il ferro su un’incudine, a rumori d’intermittenza, a qualche nota industrial appena accennata con la drum machine): provando a chiudere gli occhi, sale un senso di vertigine e d’inquietudine degna del migliore incubo. Sembra strano, ma scrivendo con il cd in sottofondo ad un volume medio, aiuta parecchio a concentrarsi: le sensazioni sono talmente mutabili da secondo in secondo, che non basterebbe un’intera giornata per decantarle. Decisamente consigliato per chi cerca un suono totalmente alternativo e impensabile nemmeno dalla mente più bacata che possa esistere. (Samantha Pigozzo)

(Self)
Voto: 70