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domenica 14 settembre 2014

Hercules Propaganda - S/t

#PER CHI AMA: Stoner Rock
Un tempo erano quattro, ora sono tre. Nascono nel 2010 in Germania e dopo un EP escono con questo album omonimo, disponibile anche in vinile. A questo punto immaginatevi di prendere i Village People (a livello di abbigliamento) e fonderli con i Kiss e con questo avrete un a prima idea di chi sono gli Hercules Propaganda (HP). Una rock band che fa Giganten rock (??), ovvero un mix di hard rock anni '70 e glam con un filo di frequenze basse in più che li vorrebbe anche nella scena stoner (ma di fatto non lo sono). Gradassi, tecnicamente bravi e con una voglia matta di suonare dal vivo, i giusti ingredienti per fare del power glam per attirare dolci donzelle (anche se ormai le groupies vanno in discoteca) e sudati bikers. Il groove c'è, i brani spingono e il sound è in linea con il genere, come in "Power to Rock". Brano più punk che rock, veloce e anche dinamico, risulta pieno zeppo di riff già sentiti. Poi la chitarra si prende le sue responsabilità e diventa solista, sfornando pregiati assoli che scuotono anche l'ascoltatore più svogliato. Basso/batteria tengono il passo e il vocalist possiede il timbro adatto per interpretare abbastanza bene la parte. Una sorta di Jack White vestito per una festa a tema un pò equivoco. "Electric Diva" spiazza chi ascolta perchè l'intro smaschera il lato funky della band, la chitarra arricchita dall'effetto wha scandisce il tempo e la band alterna riff a la Led Zeppelin in versione moderna. Il testo è un po' ripetitivo, ma il giusto per permettere al pubblico chiassoso di cantare facilmente con la band. Verso la fine ci stà pure un break psichedelico ed un'ultima cavalcata sempre in stile inglese anni '70. "Children of Satan" vuole essere una ballad strappalacrime, classica fino al midollo e che non si vergogna di mostrare tutte le influenze del caso. Dopo l'arpeggio pulito iniziale, si alternano riff veloci a la Iron Maiden, per dare una duplice identità alla canzone che altrimenti avrebbe arrancato per tutti i suoi sette minuti abbondanti. Troppi. Gli HP sono una band con una facciata ricoperta di paillettes su pantaloni di pelle che nasconde dei musicisti validi, fortemente influenzati da tutto ciò che è già stato in passato. Resta da capire se questo è tutto quello che si aspettano dal loro progetto, oppure no. (Michele Montanari)

(Fuzzamatazz Records - 2013)
Voto: 70