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lunedì 16 aprile 2018

Geisterwald - S/t

#PER CHI AMA: Industrial, Rammstein, Samael
Geisterwald, che in tedesco significa boschi infestati, è una nuova band (un duo per l'esattezza) proveniente da Ginevra. Strana la decisione di avere un monicker in tedesco per una band la cui lingua ufficiale dovrebbe essere il francese, cosi come i titoli dei brani, sempre in lingua germanica. Certo, le origini di Harald Wolken e Gaelle Blumer sembrano condurci proprio in terra teutonica, anche per ciò che concerne le influenze dell'act elvetico. Cinque (anzi quattro visto l'enigmatica intro) i pezzi a disposizione per i due musicisti, per confessarci la loro passione per sonorità industriali ancorate ad un nome su tutti, i Rammstein. Già in "Alte Körper" si capisce l'impronta dei nostri, che si muovono con pragmatismo, sui binari dell'industrial sorretto da bei chitarroni iper ritmati, sostenuti poi da un'importante base sintetica e da un dualismo canoro tra uno orchesco growling, teso sempre a sottolineare alcune parole chiave del testo, ed una porzione pulita affidata a dei cori assai orecchiabili, il tutto sempre rigorosamente cantato in tedesco. La traccia è godereccia, breve e ficcante, s'imprime immediatamente nella testa con quelle sue melodie cariche di groove; guardatevi anche il loro video su youtube e vi farete un'idea più precisa. Questo sarà alla fine il canovaccio per l'intero lavoro che anche con le seguenti "Kreuz" e "Wolf", ha modo di regalarci brani sempre cadenzati, metallici sia ben chiaro, ma gustosi, estremamente catchy, quasi danzerecci (soprattutto in "Wolf"), di fronte ai quali è quasi impossibile rimanere impassibili e non scuotere le teste in un headbanging frenetico. A mio avviso la forte influenza dei Rammstein (ma anche dei Samael più elettronici), la si respira nella conclusiva "Schlag Stärker", un brano che racchiude tutto il campionario della band di Berlino grazie ai tipici suoni techno (di scuola Ministry), all'immancabile durezza del metal espressa nel tappeto ritmico e parti quasi vicine all'ambient, in quella che è la song più strutturata e rappresentativa di questo breve ed indovinato EP dei ginevrini Geisterwald. (Francesco Scarci)