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domenica 25 novembre 2012

Forgotten Tomb - ...And Don't Deliver Us From Evil

#PER CHI AMA: Black/Doom, Taake, Esoteric, primi Katatonia
Nell'ultimo album dei piacentini Forgotten Tomb, si possono ascoltare le evoluzioni di una band che ha lavorato molto per elaborare un sound che in origine era debitore al più oscuro doom/ black metal e come per altre realtà musicali, la loro musica si è innalzata a forme sonore sempre più personali e di ampio raggio e visione. Incuranti delle critiche sul cambio di direzione artistica, i nostri hanno resistito fino ad arrivare fin qui e a dar vita ad una creatura che vive di luce propria, un’oscura creatura, a dir poco entusiasmante. Possiamo prendere in prestito alcuni riferimenti per far capire il loro sound, ma non riusciremo di certo, ad inquadrarlo comunque tanti sono gli spunti che in esso possiamo trovare. Dentro questo cd troveremo echi doom di scuola Esoteric e il black dei norvegesi Taake, la sospensione temporale di Ancestors e piccole inserzioni di buon rock dal retrogusto seventies e gotico sapientemente mischiati, come se i Fields of the Nephilim si imbattessero in una cover dei The 69 Eyes, cercando di copiare i Candlemass degli ultimi anni. Il sound è esuberante sempre carico e pieno di pathos, solenne ed epico allo stesso istante. “...And Don't Deliver Us From Evil” suona omogeneo, non mostrando lacune, e alla fine risulta veramente piacevole all'ascolto con un'atmosfera ricercata ed un mixaggio molto saggio, che appiana tutte le difficoltà che potrebbero insorgere in un disco di questo genere. La melodia ed il gran lavoro delle elettriche va omaggiato e sulle parti doom i Forgotten Tomb sono irresistibili. La voce è sempre ben calibrata è per tutto il tempo si instaura nell'ascoltatore quella forma d'ascolto malinconico/riflessiva che ha reso celebri band come i Katatonia. Ascoltate “Cold Summer” e la sua vena lievemente romantica oppure “Let's Torture Each Other” e il suo giro di basso che mostra legami alchemici con lo stoner dei Cathedral per poi lanciarsi in un ritornello gotico splendido e tutto, senza dimenticare mai il black d'origine e senza mai risultare banali. Un disco da avere e ascoltare un sacco di volte, sicuramente una perla che ben figurerebbe nell'olimpo accanto a nomi eccelsi del metal. (Bob Stoner)

(Agonia Records) 
Voto: 85