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lunedì 13 agosto 2018

Firtan - Okeanos

#FOR FANS OF: Pagan/Black
Firtan is a well known German band founded in 2010 in Lörrach, a nice city located in Baden-Wüttemberg. From the first inception of this project there are only two original members left. Oliver König, who plays the bass and performs the backing vocals and Philipe Thienger, who plays the guitars, keys and the main vocals. They are accompanied by other two members who have joined the band in the last two years. Firtan plays a blend of pagan and black metal with an atmospheric touch played on the stage with a great passion. Their good performances helped them to carve a cult status among black metal fans across Europe. During these eight years the band has released two EPs and an interesting debut entitled 'Niedergang', reviewed on these pages.

Due to the line-up changes, it has taken some time to compose the sophomore album entitled 'Okeanos'. The second effort is always a pivotal release for any band, because it can confirm the potential of the debut, but it also demands a step forward in the band’s evolution. 'Okeanos' is thankfully a move forward for the band and it should confirm Firtan’s potential in this genre. The album opener “Seegang” is a truly powerful and long track, which sums up Firtan’s characteristics. As it is traditional with many German black metal bands, the vocals are truly powerful, very high pitched and full of hate. Philip makes a great job on vocals with polyvalent and strong screams which fit perfectly well the music. Musically speaking, the band sounds more progressive than ever, adding many tweaks to the compositions. The song flows easily from the heaviest and more straightforward sections to the instrumental and calmer ones, which act as a bridge to the next vigorous section. In those calm sections, acoustic guitars are a commonly used resource which works quite well. Other tracks follow a similar pattern, which is not bad at all, because it means that each track of the album is highly dynamic and brings a wide range of riffs and a progressive touch which make the compositions quite interesting. Though the album is clearly a guitar driven work, it contains some atmospheric touches in the form of occasional keys and the addition of some violins in “Nacht Verweil” and the beautiful and melancholic instrumental “Purpur”. Moreover, the band adds some interesting choirs which shine specially in “Uferlos”. They do sound solemn and dark making this track the most atmospheric one. It´s difficult to choose a favourite track but the closing epic song “Siebente, Letzte Einsamkeit” is indeed a serious contender. In its nine minutes, the composition contains all the characteristics that define this album. The background keys play a good role, while the guitars sound as strong and varied as ever. This is indeed a good way to close this second effort.

In conclusion, Firtan has achieved their target with 'Okeanos' which is supposed to happen with a sophomore album. 'Okeanos' sounds like a step forward reinforcing Firtan’s strong points and being a more mature release, with a stronger progressive nature. A band to follow. (Alain González Artola)


(Art of Propaganda - 2018)
Score: 80

https://firtan.bandcamp.com/album/okeanos

domenica 15 giugno 2014

Firtan - Niedergang

#PER CHI AMA: Epic Black, Bathory, Windir 
Primo full lenght per i teutonici Firtan dal titolo 'Niedergang' (Declino), che rivela al mondo sommerso una nuova entusiasmante band che farà breccia tra i seguaci del black atmosferico. Otto tracce più intro per il combo di Lörrach, piccola cittadina nel sud della Germania. L'album si dischiude con l'acida "Angst", song nevrotica (soprattutto a livello vocale) che alterna sprazzi di eleganti atmosfere con sfuriate black a la Windir. Pagan, black, ambient e post sono solo alcuni degli ingredienti che costituiscono e caratterizzano il terzetto germanico che vede in alcune aperture al limite del sinfonico altri suoi punti di forza. La durata quasi mai eccessiva dei pezzi (fatto salvo per i nove minuti abbondanti della title track e gli otto minuti di "Huckup") contribuisce a rendere le melodie più facilmente memorizzabili. Le keys, posizionate come arrangiamento inizialmente solo in secondo piano (ma più avanti si riveleranno la vera colonna portante dei pezzi), conferiscono un'aura sinistra all'intero lavoro. "Hypnos & Thanatos" è uno splendido pezzo che si muove tra epiche cavalcate, interludi ambient e urla disumane. L'immagine che mi si configura davanti agli occhi è quella di pascoli verdi su sinuose colline, su cui si stagliano però minacciose nubi basse, cariche di pioggia. La lunga e già citata title track ha un che dei primi Alcest nel suo effluvio sonoro: arpeggi malinconici, lo screaming disperato di Phillip Thienger, il marziale incedere delle ritmiche e quel magniloquente suono delle tastiere, che devo ammettere aver catalizzato quasi interamente la mia attenzione, rendono alla fine la release dei nostri di più facile approccio anche per chi non mastica quotidianamente questo genere di sonorità. Fatto un piccolo sforzo iniziale, vi ritroverete coinvolti in eroiche battaglie, in cui le spade brandite volgono al cielo. "Zwischen Wahn und Sinn" è una song morbosa e cupa, in cui predomina la componente sinfonica, mentre la successiva "Seelenfänger" si propone con un mood decadente nella sua introduzione, guerresco e corale nella parte centrale, in cui nuovamente sono le tastiere ad assurgere ormai al ruolo di protagoniste indiscusse del lavoro. La forza brutale del black riesce a trovar sfogo in una breve tempesta sonora, prima che le acque possano trovare la loro tranquillità. Tranquillità che viene spezzata dalla furia dilagante di "Wogen der Trauer", la traccia più brutale del lotto, in cui ad emergere fortissimamente nelle sue ritmiche pagane, sono nuovamente i Windir. Passando oltre la breve e strumentale "Oneiros", arriviamo alla conclusiva e tragica "Huckup": bucolico l'inizio affidato all'acustica, prima che la componente elettrica subentri inneggiando alla guerra. Se solo accanto alle screaming vocals ci fossimo trovati anche una componente vocale declamata o pulita, forse oggi starei parlando di capolavoro. Per ora mi accontento di un signor album che farà la gioia di coloro che trovano giovamento nell'ascolto dei Bathory più epici, degli Agalloch o dei più volte citati Windir. Firtan, un nuovo nome da inserire nel vostro sempre più folto taccuino, ma credo ne valga davvero la pena. (Francesco Scarci)

(Self - 2014) 
Voto: 75