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giovedì 7 marzo 2019

Evilness - New Perspectives, No Evolution

#PER CHI AMA: Thrash/Death, Forbidden, Pantera
Ci hanno impiegato ben 13 anni i francesi Evilness a venir fuori con il loro debutto su lunga distanza. Formatisi infatti in quel di Tolosa nel 2005, dopo un demo l'anno successivo, un EP nel 2013, finalmente arriva nel 2018, il tanto agognato Lp, 'New Perspectives, No Evolution'. Un titolo che sembra parafrasare un po' i contenuti di quest'album che mette in scena 12 brani (ma cinque erano già contenuti in 'Unreachable Clarity') all'insegna di un death thrash scoppiettante che rappresenterà verosimilmente una nuova prospettive per la band, ma zero evoluzione in fatto di sonorità. Questo per mettere subito i puntini sulle i e dire che non c'è granchè di innovativo nel sound di questa release, se non del sano thrash death dotato di una buona dose melodica e a tratti di ammiccamenti al prog. Penso ad esempio a "Basically Defleshed", che sembra strizzare l'occhiolino agli americani Anacrusis, con delle partiture più ricercate soprattutto a livello di porzione solistica, con un bel lavoro del bravo axeman Sébastien Chiffot. Lo stesso dicasi della successiva "Ginx", serrata a livello ritmico, ma sempre interessante nei suoi ricercati assoli. Mi aspettavo francamente di più da un brano come "Amok", semplicemente perchè in veste di ospite (con non si sa quale mansione) compare Eric Forrest, ex cantante dei Voivod, invece la song è tremendamente piatta e dotata di scarsa personalità. "21 Reasons to Bleed" è un bel pezzo thrash metal, che mi ha evocato un che dei Forbidden di 'Twisted into Form' miscelati con gli Over Kill di 'Under the Influence', complice probabilmente quel basso slappato a fine brano. Insomma un bel dejavù per un album che farà sicuramente la gioia degli amanti del thrash death, ma anche di chi ama il metalcore, considerata la natura melodico-esplosiva di "Missing One Piece", cosi carica di groove, ma anche di riffoni in Pantera style e vocalizzi graffiati. Si insomma, in 'New Perspectives, No Evolution' è possibile trovare un po' di tutto, questo perché il thrash death di anni '80-90 ha influenzato alla grande la band transalpina, visto che trovo ancora anche un che di Exodus o Anthrax e molti altri lungo l'intero lavoro, anche laddove si ravvisa una strana vena stralunata, come accade all'inizio della datata "Meeting Lady Death", la prima delle cinque song originariamente incluse nell'EP del 2013, qui ri-registrate per l'occasione, ma dotate di un piglio decisamente più old-school. In definitiva, nulla di nuovo sotto il sole, solo la colonna sonora ideale per un headbanging sfrenato da scatenare con gli amici. (Francesco Scarci)

martedì 12 novembre 2013

Evilness – Unreachable Clarity

#PER CHI AMA: Thrash/Death/Metalcore
Apro questa mia recensione facendovi una domanda: vi è mai capitato di acquistare un disco a scatola chiusa? Arrivare a casa, scartare frettolosamente la confezione, estrarre il magico dischetto, inserirlo nel lettore e schiacciare play, sapendo a grandi linee quello che può aspettarvi ma senza alcuna sicurezza? Non avere letto neanche una recensione, ma essersi fidati di quel logo così fottutamente cattivo, essersi fatti ispirare dalla bella copertina. Partono le prime note e sono esattamente le note che avresti voluto sentire in quel momento: un sound dannatamente heavy, chitarroni compressi e potenti come uno schiacciasassi, linee di basso originali e coprotagoniste della “scena”, un drumming che definire perfetto pare poco...e a quel punto ti lasci andare e ti godi la “tua” musica, senti che calza a pennello come il tuo miglior paio di jeans che hai nell'armadio. Vi giuro che è esattamente la sensazione che ho avuto ascoltando questo lavoro, che ho ascoltato esclusivamente come release digitale, senza avere materialmente il cd tra le mani. Questi 4 ragazzi francesi danno vita ad un EP di 7 tracce più 3 bonus tracks strumentali (sono 3 pezzi del cd “regolare” senza la parte vocale), che da letteralmente la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di spessore assoluto. Uno spettacolo di disco. Troppo entusiasmo? No, non sono il tipo. Troppa enfasi? No, non fa per me. Allora? Tanta, tanta, tanta bella musica. Suonata bene, con una maestria che sembra appartenere solo ai gruppi “big” del genere, con un tiro pazzesco e che non smetterete di voler riascoltare; il thrash/death qui proposto rispetta per la maggior parte i canoni “standard”, ma niente pare come già sentito o scontato. Belle aperture melodiche si alternano a momenti di violenza sonora vera e propria, il growling è perfetto e rende i testi comprensibili all'ascolto, i pezzi si sviluppano su un minutaggio medio (4-5 minuti) il che giova all'economia del lavoro nella sua interezza. Compatto, quadrato, preciso, solido e chi più ne ha più ne metta, questo lavoro riesce a guadagnarsi complimenti a tutto spiano; se proprio devo muovere un appunto (ma nulla di più...), lo faccio riguardo alla poco comprensibile scelta, secondo me, di presentare non delle vere e proprie tracce strumentali ma bensì le stesse canzoni già presenti nella tracklist, modificate solo nel mixaggio e prive del cantato; cosa che alla fine fa apprezzare ancora di più la performance strumentale dei vari membri. Mi trovo in difficoltà nel dover segnalare delle tracce meritevoli di nota, in quanto l'asticella del livello qualitativo è spostata decisamente verso l'alto, ma le mie preferite in assoluto sono “Essence of Bitterness”, “Despised Decline” (TOP!!!),”Lies, Cries, Died”. Una prova maiuscola di un gruppo del quale, spero, sentiremo parlare presto; troppo bello questo materiale per rimanere sotterrato nei meandri del metal odierno. Personalmente, fino ad ora, uno dei Top Album del 2013, anche messo a confronto con lavori di nomi che hanno decine di album alle spalle. Chiudo la recensione con un'altra domanda: potranno diventare tra i grandi del Thrash/Death melodico? Secondo me, gli Evilness, lo sono già. Grandi. (Claudio Catena)