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martedì 11 febbraio 2014

Breathe Your Last – Fifth

#PER CHI AMA: HC italiano, RFT, At the Drive in, Congegno, Contrasto
La giovane band vicentina alla prima uscita autoprodotta sforna un EP carico di energia, pregno di vigore HC e di rasoiate punk melodiche e moderne, molto vicine alla scena hardcore alternativa e anarcopunk, della penisola tricolore. Niente di nuovo sotto il profilo stilistico ma i brani sono tutti validi, magari poco differenti tra loro ma belli, tirati, intensi e potenti. In risalto soprattutto la voce del vocalist Matteo Giacomuzzo che assieme ai testi assai ricercati (e questo gli fa un grande onore in un epoca dove il punk italiano si lascia andare sempre più verso il demenziale o il testo idiota), cantati tutti in italiano tranne che "On These Days", l'unico brano in lingua inglese. A dir la verità i brani in italiano risultano più incisivi e rendono molto l'idea dell'urgenza creativa dei nostri, del rimorso e della reattività, della volontà di non soccombere in mezzo a tutto quello che di grigio ci circonda. Forse vi sembreranno meno pesanti dei milanesi RFT, più orecchiabili dei Contrasto o dei Congegno e dal suono modernista come lo stile de Gli Altri, con un pizzico di At the Drive In nelle liriche e nei cori, ma i Breathe Your Last svolgono il loro compito egregiamente nonostante questo EP sia troppo corto per soddisfare la nostra voglia di ascoltare il grido della loro rabbia. La speranza che band come questa diventino un esempio per il genere post core/punk/HC italiano dei prossimi anni è tanta, per poter ricordare ai teenagers che si può coniugare il verbo punk con intelligenti testi di costruttiva rabbia esistenziale, e che punk e HC non sono solo e sempre sinonimo di autodistruzione e nichilismo fine a se stesso (chi di voi ricorda i KINA?). Gran bel debutto! (Bob Stoner)